MonicArt
monica Morandi
Rosacroce di ieri e di domani
14 maggio 2023

Giotto – Madonna con Bambino – 1325/1330 – National Gallery of Art, Washington
E quindi cosa succederà ora?
<< L’ordine, ma non è tanto un ordine quanto un lignaggio spirituale, si riorganizzerà e ristrutturerà su nuove basi. Il nome non sarà Rosacroce, se non altro perché questo è un nome impegnativo, molto, troppo esposto. Non è un caso che quando i Rosacroce sono nati sono anche morti. I Rosacroce come li conosce la storiografia nascono nei primi del 1600 con quei manifesti in Germania e con i documenti che sono seguiti. È stato un grande ingresso nella storia da protagonisti, ma è da lì che sono iniziate le infiltrazioni non buone, proprio perché pubblici e operanti in modo aperto erano facilmente attaccabili. Gli emissari del male sono confluiti nell’ordine poco a poco, prima di sottecchi e travestiti, poi un po’ più decisi e sicuri di sé, infine, nel corso del ‘900, in maniera spudorata e aggressiva. Chi ha guidato l’ordine nel 20° secolo è qualcuno che andava, più o meno consapevolmente, in una direzione opposta a quella che doveva essere presa secondo l’originario patto. Non mi riferisco ad un patto stipulato nel 1600, ma molto prima. Coloro che hanno sostenuto che i Rosacroce, con altri nomi, fossero già presenti nella storia, in maniera riservata e laterale, ancorché rilevante per le vicende europee e occidentali, hanno visto giusto. I Rosacroce sono solo il nome che assume l’ultimo tratto di un lignaggio importantissimo che ha attraversato la storia per secoli e secoli e che ha origini antichissime, pre-cristiane. È un lignaggio che Dio ha inserito fin dall’inizio dei tempi e ha accompagnato le vicende umane in maniera diversa a seconda delle epoche ma sempre custodendo quel nucleo di valori e conoscenze che devono essere tramandate ai membri designati, cioè coloro che per destino entreranno in quel lignaggio spirituale altissimo e nella loro incarnazione faranno ciò che dovranno fare per mandarlo avanti fino alla generazione successiva. Questo lignaggio arriverà, te lo dico subito, fino alla fine della storia umana e ha davanti quindi moltissimi millenni. Che si sia interrotto nel vostro tempo non è importante, era anzi previsto da Dio. Questo lignaggio non corre nella storia in maniera diretta e lineare, intoccata, scevro da infiltrazioni e attacchi, al contrario. Ce ne sono stati molti di attacchi, sia all’esterno che all’interno. È un lignaggio che segue la storia in maniera forte, senza cedere, che è in grado – sotto l’egida di Dio e con l’aiuto delle grandi Luci del creato – di rialzarsi dopo una caduta, di riemergere dalle proprie ceneri come la fenice e proseguire il suo cammino nella storia fino alla fine. L’interruzione che ha subito nella vostra epoca non lo fermerà. Di questo non devi avere dubbi.
Tracce dell’appartenenza a questo lignaggio ci sono sempre state, perché Dio ha voluto che ogni passaggio e ogni appartenenza venisse, diciamo così, “documentato”, ma non con liste di associati, con documenti e dichiarazioni. Con un linguaggio particolare e con una visione delle cose permeata dalla più grande e profonda spiritualità. Che i Rosacroce del ‘900 fossero, in larga maggioranza, infiltrati che con questo lignaggio non avevano più nulla a che fare lo si capisce proprio dalla mancanza di linguaggio spirituale. Il linguaggio che questi ultimi parlavano e usavano, anche per dichiararsi tra loro e a coloro che Rosacroce non erano ma che li conoscevano, era un linguaggio poverissimo dal punto di vista spirituale. Rimanevano i tecnicismi, certe conoscenze alchemiche, l’interesse per la magia e l’occultismo, come se questo fosse il cuore della confraternita. Alchimia e occultismo sono stati momenti nella loro storia e fondamentalmente un mezzo per capire certe cose, non certo per conseguire degli scopi – perché Dio non usa quello strumento per realizzare i suoi scopi – ma l’enfasi sull’occultismo che tra ‘800 e ‘900 ha infestato la fratellanza era un chiaro segno dell’allontanamento da Dio e dalla spiritualità che caratterizzava i Rosacroce autentici.
Per i nuovi Rosacroce anche il linguaggio cambierà, nel senso che sarà imprescindibile parlare la lingua di quella spiritualità perduta, e allora sarà subito evidente chi di loro sta cercando di ingannare i fratelli e le sorelle, non sentendo suo quel linguaggio, ma usandolo solo per garantirsi un accesso nella fratellanza. Questa menzogna con il linguaggio della spiritualità non sarà più possibile, perché esso stesso sarà una spada che dividerà i giusti, i prescelti, da coloro che non hanno diritto ad entrare. La spiritualità non è un vestito che si può indossare a piacere e all’occorrenza, ma è una vestigia, un’impronta profonda, che risiede nel cuore e nello spirito della persona, o c’è o non c’è. E quando c’è è autentica. Quei fratelli e quelle sorelle che cercheranno di ingannare gli altri, spacciandosi per persone dalla profonda spiritualità, magari regalando qualche frase a effetto, qualche parola messa bene qua e là, saranno subito riconosciuti e allontanati. È dal loro cuore e dal loro sguardo che verrà la verità. E allora nel futuro la verità dell’appartenenza a questo grande lignaggio non verrà da parole vuote e prive di contenuto, né dai tecnicismi di un linguaggio ormai in disuso e tantomeno dall’interesse nell’occultismo e nella magia, d’ora in poi segni inequivocabili di un’impronta malefica e demoniaca. L’appartenenza verrà dal profondo del cuore e dello spirito, dalla qualità della coscienza, che dovrà essere altissima, dalla pulizia interiore, sul piano intellettuale dalla forza e dall’onestà con cui si veicolano idee e valori giusti, in armonia con quelli di Dio. Per fare questo, un lungo percorso deve essere fatto, dove ogni cosa, ogni questione è stata messa al suo posto e si è capita la via di Dio, cosa Dio vuole da quei predestinati nel loro tempo. E ci deve essere pieno accordo tra la loro volontà e quella di Dio perché solo così si realizzerà quell’armonia necessaria alla realizzazione dello scopo ultimo. Ogni questione della società, della politica, dell’economia, del diritto, della religione, incluso il ruolo delle altre creature con cui l’essere umano condivide il pianeta, ossia gli animali, dovrà essere affrontata e compresa nei termini che Dio indica. La strada la darà Dio tramite un linguaggio diretto, quello delle comunicazioni con le grandi Luci, cioè spiriti di luce di grado di coscienza elevatissimo, e indiretto, ossia segni, coincidenze, numeri, porte aperte, ossia tutte quelle cose che parlano senza parlare direttamente e che possono essere comprese da chi conosce e comprende un linguaggio spirituale.
Giustizia e libertà, conquiste fondamentali nella storia umana e punti fermi della strada di Dio, non sono valori assoluti ma relativi, ossia vanno compresi in relazione alla verità che Dio porta e affermati nel mondo in relazione alla strada che Dio vuole, e ai tempi e ai modi stabiliti per essa. In nessun caso la religione o le religioni, e specialmente i tre grandi monoteismi, saranno deputati all’insegnamento delle verità di Dio sopra a o meglio di altre strade. La religione è una scelta personale dell’essere umano volta alla conoscenza della struttura umana e terrena che su Dio è stata costruita, e non porta quindi necessariamente alla conoscenza di Dio e delle sue verità. Chi appartiene al lignaggio spirituale dei nuovi Rosacroce deve prepararsi ad accogliere le verità non dalla tradizione, che al massimo può coadiuvare la conoscenza, ma da fonti più autorevoli e privilegiate, che 1) sono insite nella propria coscienza – perché il livello dello spirito insito in quell’essere umano è già altissimo e conosce la verità di Dio – oppure 2) derivano dagli insegnamenti che le grandi Luci riserveranno loro, tramite comunicazioni dirette e indirette. L’appartenenza ad una religione non è incompatibile con l’appartenenza a questo lignaggio spirituale, purché il fratello e la sorella siano consapevoli dei limiti e delle lacune, fino alle storture vere e proprie, che nelle religioni sono presenti.
Dio è ben deciso a prendere le redini di questo lignaggio alla deriva e di farne il suo cavallo di razza, ossia il suo strumento più alto e bello, una volta pulito dalle infiltrazioni negative e sigillato in modo tale che queste influenze nefaste non possano ripresentarsi. La selezione all’ingresso avverrà direttamente dal cielo e sarà molto rigorosa. Non ci si autoinvita, non ci si propone. Si è scelti, oppure no. Se è sì, è sì, e quella persona prescelta dovrà comprendere chi è e qual è il suo compito, e verrà aiutata e portata a questo. Se è no, significa che nel destino di quella persona non c’è questo compito ed essa dovrà rassegnarsi, o meglio dovrà comprendere qual è la strada giusta per lei e trovare di conseguenza il suo posto nel mondo. Ci si incontra e ci si conosce perché ci si deve incontrare e ci si deve conoscere, al momento giusto, per chiamata diretta dal cielo oppure per via indiretta, con le coincidenze, i numeri, le porte aperte, ecc… Tutto avverrà sotto lo stretto controllo di Dio, e nessuno potrà più pensare di agire al di fuori o al di là di Esso, ad esempio utilizzando facoltà mentali particolari, che ha avuto in dono o che ha sviluppato, per avvicinare qualcuno o per decidere qualcosa. L’ego umano trova ampio spazio tramite queste facoltà e viene portato a derive preoccupanti, come quelle che si sono viste negli ultimi due secoli di vita della fratellanza.
I Rosacroce sono morti. Viva i Rosacroce!
Negli ultimi quattro secoli circa i Rosacroce non hanno saputo fare i passi giusti in molti ambiti e tanti sono gli errori che hanno commesso. Tutto il loro percorso dal 1600 in poi – ma in realtà le radici si ritrovano ancora prima – è stato una corsa a mettere un chiodo dopo l’altro sulla bara dell’ordine, come da programmi del male. All’inizio questo è avvenuto in buona fede, con una fiducia in certe cose, in certe espressioni umane che avrebbe dovuto essere invece ponderata da considerazioni diverse. Ma a poco a poco quest’attitudine e questi errori hanno portato ad uno stato delle cose lontano dal sentiero originario e alla fine la deriva a cui certi atteggiamenti hanno condotto non era più arginabile. Nel ‘900 il timone di quel lignaggio è impazzito totalmente e ha virato con forza verso espressioni e concezioni umane mediocri e deteriori in molti ambiti, dalla politica, all’economia, alla cultura, all’arte, eccetera. I Rosacroce autentici e in buona fede hanno riconosciuto la sconfitta e si sono messi in sonno, in esaurimento. Una fine vergognosa, che pesa come un macigno sia sul piano storico che su quello spirituale, ma le cause di questa fine così misera questi Rosacroce le devono ricercare in loro stessi. Guardandosi allo specchio. Ora, avendo essi abbandonato lo spazio delle retrovie del potere, dove storicamente potevano esercitare un’influenza, il male ha potuto dilagare ovunque, indisturbato e incontrollato, ed è penetrato a fondo in ciascuna di quelle espressioni umane, nella politica, nell’economia, nella cultura, e recentemente, nel 21° secolo, anche nei diritti, con concezioni che paiono più espressioni del capriccio individuale che di dignità umana. In tutte queste, si badi, il male era già presente ma si scontrava con contrappesi importanti, che erano i suoi rivali del bene. Ora invece governa indisturbato e sta producendo una società umana aberrante, imbarazzante, umiliante per gli esseri umani stessi e per chi li ha creati.
L’implosione dei Rosacroce, la loro fine storica, è stata da un lato inevitabile e dall’altro imperativa, nel senso che l’ordine andava spazzato via alla radice. Non doveva e non deve rimanere più niente di questi Rosacroce degli ultimi secoli, con il loro bagaglio di inerzia e di ingenuità, con la mancanza di visione profetica e di capacità di azione. Con la loro colpa, soprattutto. E questo va oltre la deriva magico-esoterica e le infiltrazioni non buone. Molti dei membri della fratellanza sono stati caratterizzati da un’euforica fiducia nel futuro, nella tecnica, nel progresso in quanto tale, senza ponderare ciò che stava arrivando, ma accettando in maniera del tutto acritica ogni espressione come sviluppo superiore dello spirito umano, mentre in molte delle novità che si affacciavano si nascondevano tranelli enormi volti ad abbassare la qualità della coscienza, della capacità e dello sviluppo umano. La fine storica dei Rosacroce che si è consumata nel corso del ‘900 e particolarmente nella seconda metà era necessaria in quanto propedeutica ad una rinascita dello stesso ordine su nuove basi. Del resto ciò che arriva giù dalla storia non sono i Rosacroce come tali, ma un lignaggio spirituale altissimo protetto e guidato da Dio, di cui i Rosacroce hanno costituito solo un tratto. Questo nuovo ordine si riallineerà, per volere di Dio, a tale lignaggio e non avrà più nulla a che fare con i linguaggi, le tracce, le mode, gli usi, le abitudini, i cliché, le parole d’ordine di questi membri falliti degli ultimi secoli e che risponderanno a Dio di quanto hanno fatto, o meglio di quello che non hanno fatto.
*Per male è da intendersi quella gamma di spiriti malvagi e potenti o potentissimi che sempre cercano di opporsi a Dio e al progresso del mondo in senso spirituale, e che agiscono sulle vicende umane avendo in pugno specialmente uomini dalla coscienza bassa, imperfetta, mediocre, ma potenti, influenti e ricchissimi, in modo tale da garantire in terra una struttura di potere malefica che fa le veci di quella del bene. Così come esistono lignaggi positivi e profondamente spirituali, esistono anche lignaggi del male, dove certi gruppi, certe famiglie si tramandano da generazione a generazione le redini di questo potere in terra. Ma nulla di tutto questo arriverà vivo alla fine dei tempi, puoi starne certa. Come un vento primordiale dall’incredibile potenza distruttiva Dio farà il deserto nella storia di queste famiglie e dei loro vassalli, secolo dopo secolo, millennio dopo millennio. >>
Delle associazioni rosacrociane come l’Amorc, che si rifanno ai Rosacroce e che ultimamente stanno proliferando, cosa ne dobbiamo pensare? Ci sono pubblicità ovunque su Internet dove si vedono giovani sorridenti e pieni d’entusiasmo che si definiscono eredi dei Rosacroce…
<< Propaggini senza mordente dei Rosacroce. Se l’albero è marcio, lo sono anche i suoi frutti. Ma queste associazioni non sono nemmeno quei frutti marci, stanno in una posizione ancora più marginale, e per loro fortuna. Sono rette e partecipate da individui che, per ingenuità o per ignoranza o per malafede, sono attirati da quell’albero e da quei frutti, figurati quindi come li possiamo considerare. Ad ogni modo, finché non operano a livello politico, economico e sociale in senso deteriore, come hanno fatto i membri della fratellanza nel corso del ‘900, risultano innocue. Quelle tra loro che propugnano con sincerità e dedizione valori postivi di fratellanza, amicizia, rettitudine, spiritualità, eccetera sono persino utili. >>
Qual è stato l’errore più grave che i Rosacroce hanno commesso?
<< L’errore fondamentale che hanno commesso è la pubblicità che si sono fatti a partire dal 1614 con i manifesti a Cassel e poi con i documenti successivi. È lì che escono allo scoperto con i loro simboli e le loro pratiche, peccando di immodestia e ingenuità, perché non avevano considerato l’entità dell’attacco che sarebbe stato scagliato contro di loro, in modi non solo esterni e pubblici, come aveva fatto ad esempio la Chiesa cattolica in passato quando li perseguitava nello spazio pubblico, ma soprattutto con modi interni e subdoli a cui solo pochi di loro potevano resistere o erano preparati ad affrontare. L’uscita nello spazio pubblico prima tedesco e poi europeo è stata la loro condanna a morte, la loro fine inizia lì. Questo lignaggio che Dio controlla e guida nella storia perché abbia valore, potenza ed efficacia deve stare in spazi senz’altro rilevanti, ma riservati e protetti. Ma questa grande avventura rosacrociana degli ultimi secoli, con la sua fine ingloriosa, ha impartito una grande lezione sia a coloro che nella vostra epoca sono destinati a prendere le redini della fratellanza, sia agli spiriti che in futuro si dovranno incarnare per guidarla e mandarla avanti. È una grande lezione che Dio ha voluto dare, perché questo errore non si verifichi più. >>
Cosa deve avere un nuovo Rosacroce? Hai detto che saranno tutti dei prescelti, ma quali caratteristiche li accumuneranno?
<< Il mondo dovrà arrivare ad essere governato dai migliori, e “migliore” non è qualsiasi cosa, specialmente non è quella qualità che voi umani attribuite alle persone di successo, ai ricchi, ai vincenti. Dio nemmeno considera queste cose e quelle persone così ricche e vincenti sono spesso in realtà esseri poveri e mediocri. Ricchezza e successo non sono altro che mezzi e tutto dipende quindi, come per ogni mezzo, da come questi vengono usati. Il figlio o la figlia che utilizza bene il mezzo di cui è dotato avrà svolto il suo compito e procederà senza interruzioni nel suo percorso spirituale. Colui o colei che al contrario ne abuserà, lasciandosi andare a godimenti e piaceri continui o peggio li userà per avallare politiche scellerate che andranno a detrimento dei suoi fratelli e delle sue sorelle, anche animali, allora quel figlio o quella figlia è bene che cominci a piangere perché la punizione per essi, una volta trapassati, sarà atroce. Non c’è foglia che cade in terra che non produca una reazione, e non c’è danno da voi compiuto che non necessiti della sua compensazione. E’ la legge karmica, ovvero legge di giustizia, ovvero legge di bilancio spirituale.
Dio usa un codice con dei criteri molto rigorosi nel valutare i suoi figli e i migliori di loro sono coloro che soddisfano appieno quei criteri e quel codice di condotta. Sono i migliori in spirito, in coscienza, in intelligenza, in capacità. Si tratta di figli che sono dotati di una serie di caratteristiche fondamentali, ancorché oggi poco considerate, come la severità, il rigore e il riserbo. Perché oggi voi preferite sempre la bontà, che poi è buonismo, la finta pietà o pietismo, volete la coccola, lo zuccherino, la pacca sulla spalla, volete sempre essere riconosciuti in ogni dove anche nel dolore, fate le vittime, sempre vi lamentate. Non avete scorza, siete flaccidi e mollaccioni. Il rigore è per voi una chimera, che i più deridono nella loro patetica mollezza spirituale, morale e caratteriale. Quanto al riserbo, questa è un’epoca che ha costruito il suo trono sulla pubblicità, sull’esposizione, sulla condivisione di tutto, di ogni parte di sé, anche di quello spazio così intimo e privato che deve rimanere lontano dallo sguardo altrui. Ebbene, solo coloro che avranno saputo resistere allo sbandamento del mondo contemporaneo e avranno mantenuto o conquistato quelle, e altre, caratteristiche fondamentali potranno aspirare a far parte del parterre dei prescelti. >>
Puoi dire cosa succederà in futuro a questo grande lignaggio spirituale? E con esso cosa succederà all’umanità?
<< Innanzi tutto, è un lignaggio che sarà sigillato in modo da essere reso impermeabile a infiltrazioni non buone. Tutto l’occultismo sorto tra l’800 e il ‘900 si è impadronito in modo massiccio dei simbolismi, delle pratiche e delle conoscenze dei Rosacroce, fino a sostituirsi ad essi, fino a spacciarsi per Rosacroce essi stessi. I Rosacroce essendosi, un paio di secoli prima, auto-rivelati in pubblico avevano scatenato una corsa sia sul piano spirituale che terreno, di spiriti malvagi e dei loro strumenti umani, a carpire tutto quello che potevano carpire. E hanno carpito tutto, non c’è che dire. Soprattutto hanno cancellato ogni riferimento alla spiritualità e alla sottomissione della fratellanza alla strada di Dio, alla volontà di Dio, per glorificare, tronfi ed esultanti, l’ego umano come unica fonte di saggezza, di conoscenza e di verità. Ne hanno celebrato l’imperio come mai era accaduto nella storia. La figura di Cristo, centrale nella storia della fratellanza, è stata accantonata o deliberatamente manipolata. Così facendo hanno svuotato di senso e di scopo la fratellanza. I leader dei Rosacroce che si sono susseguiti nel ‘900 fino all’ultimo erano già stati svuotati di tutte le risorse personali utili a porre un argine a tutto questo. Se così non fosse stato, quei signori non sarebbero mai potuti diventare i capi dell’ordine. Non si tratta di personaggi che hanno combattuto contro questa deriva e hanno perso, al contrario, hanno dato man forte, chi consapevolmente e chi ingenuamente o per ignoranza, ma sempre guardando nella direzione sbagliata. Coloro che hanno cercato di opporsi, e c’erano, erano un’esigua minoranza, inascoltata e senza possibilità di incidere su questo andamento.
Alla fine del ‘900 la fratellanza era completamente esaurita, i Rosacroce autentici oggi non esistono più. Ciò che è rimasto è un lignaggio malefico, ancora in essere, molto pericoloso e potente, dedito ad attività aberranti, vere e proprie nefandezze, che usa l’occultismo e i suoi simboli (a partire da quelli coniati dai Rosacroce) per raggiungere una serie di scopi, personali, sociali, economici, politici. Non si chiamano Rosacroce. Non è importante sapere il nome, perché è un serpente che cambia pelle, che non è mai uguale a se stesso. Guai se non fosse così, sarebbe la sua sconfitta perché prima o poi diverrebbe identificabile. E infatti è stato identificato, alla fine del ‘900, in un modo e in un momento molto particolare, ma quest’ordine aveva già preparato la sua mutazione e ora è altrove, lasciando a curiosi, ciarlatani, indagatori dell’occulto di vario tipo la sua pelle ormai secca e decadente.
Ciò detto, non ci sarà la minima possibilità per questo lignaggio del male che si è appropriato delle cose dei Rosacroce di poter fermare il lignaggio di Dio. Folle è, tra loro, chi lo penserà. Questi signori, con la loro bruttezza interiore, con la loro mediocrità umana, con la loro povertà spirituale non inganneranno nessuno e chi si avvicinerà a loro è perché quel qualcuno è come loro, è fatto della stessa pasta.
La fratellanza, l’ho detto prima, parlerà un linguaggio spirituale altissimo, pur non religioso, sotto l’egida di Dio e delle grandi Luci del creato e si lascerà alle spalle quella montagna di simboli, di linguaggi, di cose, di riferimenti e tutti i bla bla bla che hanno intrigato così tanti ricercatori dell’ordine dei Rosacroce, i quali pensavano di avere raggiunto chissà quali verità e non si accorgevano di quale vuoto avevano invece per le mani. Le verità non stanno nei libri ma nelle cose del mondo, nei libri potete trovare solo cose che fanno emergere in superficie le cose giuste, cose che già sono dentro di voi, perché le avete scientemente e consapevolmente conquistate nei modi e nei tempi che il vostro percorso umano ha dettato. Oppure no, e allora nulla emergerà. Ma se le avete conquistate, la vostra coscienza è il luogo dove le ritroverete. Magari in modo sparso e disordinato, magari in modo non razionale e organico, ma ciò che serve è lì. Quel libro, quella poesia, quel quadro, quel film, quella musica potrà solo fare risvegliare, come a primavera, ciò che dimora dentro di voi.
I tempi che arriveranno saranno durissimi. Un potere antiumano e antispirituale, con l’utilizzo in parte dell’inganno e in parte della forza bruta, si è impadronito della struttura chiave del vostro tempo, l’economia. L’economia, che regola gli equilibri del vostro mondo, è ormai allo sbaraglio, è stata del tutto svincolata dalle necessità dei cittadini, sempre più poveri e indifesi, e dalla politica e dai governi, che da guide di riferimento ne sono diventati dei vergognosi vassalli, e risponde ora solo a centri di potere irraggiungibili e innominabili. In definitiva, l’economia è stata svincolata dalla responsabilità, che deve essere propria di uno stato fondato sui principi di libertà e di giustizia. Questo sistema brutale e annichilente che è stato messo in atto, che espropria le vostre ricchezze dove queste sono, le rielabora, le trasforma e le ricolloca in senso favorevole alle élite, è alla sua fase iniziale, non finale, e governerà ancora per molto tempo. Per questo motivo Dio vuole che esista in terra un bastione del bene che possa fungere da contraltare ad esso e accompagni le società umane avanti nella storia, giù giù nei secoli fino all’arrivo di condizioni diverse e più giuste. Queste condizioni arriveranno, puoi starne certa, e saranno i figli più alti e giusti a realizzarle con l’aiuto di Dio e delle grandi Luci. Il tunnel buio e tremendo in cui siete entrati è lungo, è una strada lunga quella che i cittadini del mondo, specialmente occidentali, dovranno percorrere, ma proprio per questo Dio ha stabilito che non siano soli, che con essi ci sia una luce forte e solida, una bussola che li accompagni e li guidi. >>
Hai menzionato la centralità del Cristo nella fratellanza, perché è così centrale?
<< Ho detto che questo lignaggio spirituale guidato e protetto da Dio nasce in epoca pre-cristiana, addirittura è presente all’inizio dei tempi in modi e tempi che avremo modo di spiegare. Non nasce dunque con il Cristo, ma il Cristo ne rappresenta un momento fondamentale. Di questa lunga e complessa catena che scende nella storia dall’inizio dei tempi, Gesù Cristo rappresenta l’anello più importante. Il lignaggio di Cristo, la sua linea di sangue è particolare, è il lignaggio del Re Davide, un lignaggio regale. La casa di Davide è diretta discendente della Tribù di Giuda, quella a cui, secondo l’Antico Testamento, Giacobbe aveva assegnato la funzione regale (“Non sarà tolto lo scettro da Giuda, né il bastone del comando tra i suoi piedi, finché verrà colui al quale esso appartiene e a cui è dovuta l'obbedienza dei popoli." Genesi 49-10). Il Cristo nasce dunque con una funzione regale, che ha ereditato sia da parte di padre che da parte di madre, perché anche Maria apparteneva a quella stirpe regale. Bene, il lignaggio spirituale che Dio ha inserito nella storia umana corre su due linee parallele, una è quella del sangue, quella che gli antichi Rosacroce chiamavano Radix Davidis poiché i fratelli prescelti erano discendenti della casata di Davide, e poi una linea spirituale, non di sangue, a cui appartengono spiriti di prim’ordine, con una coscienza di alto grado, che hanno il compito di agire per il bene dell’umanità e per il compimento del suo progresso. Fino a un certo punto della storia queste due linee sono state sovrapposte, quegli spiriti prescelti che dovevano fare parte della fratellanza si incarnavano in esseri umani che nascevano all’interno della casata di Davide. Era dunque una doppia appartenenza la loro, dinastica o di sangue e spirituale.
Il Cristo ha costituito l’esempio più alto e importante di questa doppia appartenenza. Nel Cristo Dio ha concentrato gli insegnamenti ultimi per l’umanità. Il suo passaggio nella carne ad oggi non conosce eguali, e la forza, la potenza, la profondità di questo passaggio si vedono da queste parole, da lui rivolte agli apostoli: “Io sono la via, la verità e la vita. Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me. Se avete conosciuto me, conoscerete anche il Padre mio.” Quanta verità in esse. L’imperio irresistibile che emanano eguaglia quello di Dio, perché in quel momento il Cristo funge da Dio, si sostituisce a Dio come guida per i suoi fratelli e per coloro che lo riconosceranno. Poveri sono stati coloro che, nella vostra epoca contemporanea, hanno visto in Cristo solo un grande rivoluzionario, un uomo che combatteva per le sue idee e per la libertà, e magari lo stimavano e lo seguivano per questo. Questi signori, lontani anni luce dall’idea di Dio, non hanno capito niente. Hanno ridotto il Cristo ad un Che Guevara qualunque senza riuscire a coglierne la profonda e autentica componente divina. Se in tutti voi c’è quella componente divina, quella scintilla, perché siete tutti figli di Dio e da Esso creati, nel caso del Cristo non si tratta più solo o tanto di scintilla, ma di una componente divina di grado diverso, di grado massimo. Il discorso è complesso e avremo modo, anche in questo caso, di approfondire.
Poco più di mille anni dopo la venuta di Cristo, la doppia appartenenza dei membri della fratellanza viene spezzata. Un Rosacroce molto importante, un italiano, la apre a qualsiasi discendenza, non solo più a quella di Davide. Questo è stato il primo chiodo posto, nella storia, sulla bara della fratellanza. Questo atto, volto ad allargare a non discendenti della casa di Davide, è stata la chiave che ha permesso l’arrivo di una serie di personaggi con un’origine “non controllata” potremmo dire. Tra di loro c’era chi era senz’altro portatore di una spiritualità profonda e autentica e del vero messaggio di Dio, ma altri non erano così e, pur rientrando ancora in una linea ortodossa, ben lontana dalla devianza degli ultimi secoli, erano portatori di cose che a poco a poco avrebbero provocato allontanamenti e scostamenti dalla linea originale. Coloro che nei secoli hanno contribuito a introdurre elementi di deviazione nella fratellanza erano tutti al di fuori della stirpe di Davide. La conseguenza più grave di quest’apertura è stata che a partire da quel momento la vicenda di Cristo, con riferimento alla sua discendenza regale, assumeva indirettamente una connotazione di insignificanza: appartenere o non appartenere ad un determinato lignaggio di sangue è la stessa cosa. Ma questo non è vero. E lo sanno bene non solo i reali che nella storia hanno guidato territori, feudi e nazioni, ma anche quelle famiglie del male che sempre si rinverdiscono tra di loro, stando molto attente a chi fanno entrare dall’esterno per la paura di indebolire la portata malefica della stirpe. Nella strada di Dio, la doppia appartenenza sigillava due lignaggi, uno spirituale e uno terreno e di sangue, rafforzando così la struttura complessiva, contribuendo così alla forza e alla potenza della fratellanza. Era come un doppio recinto di sicurezza dove la guardia era altissima. >>
Ma la discendenza dal Re Davide, al di là dei testi sacri, era difficile da ricostruire nel primo millennio dopo Cristo (e figuriamoci oggi all’inizio del terzo). Come potevano quei fratelli stabilire con certezza l’appartenenza di sangue di ciascuno di loro?
<< Quello che per voi oggi è quasi impossibile per loro non lo era. Vista l’importanza di questo strumento, le linee di sangue erano sempre documentate, anche in via non ufficiale. Sapevano benissimo da quale lignaggio proveniva un membro. E quando si trovavano in difficoltà bastava che alzassero gli occhi al cielo, in cerca di un aiuto e di un’illuminazione e questo sarebbe subito arrivato. Del resto il rapporto privilegiato con Dio è, è sempre stato e sarà sempre il cuore della loro esistenza e del loro percorso sulla terra. >>
Dunque il Cristo era un Rosacroce, o meglio un membro della fratellanza.
<<Ma certo. Il più importante di tutti. >>
<< Cosa dire alla fine? Questa fratellanza, questo grande lignaggio spirituale e umano che accompagna la vostra storia e si mescola ad essa è protetto e guidato da Dio e dalle grandi Luci del creato. Può conoscere difficoltà e arresti, ma non conoscerà mai la sconfitta. I Rosacroce non sono null’altro che il nome dato all’ultimo tratto storico di essa, e nel mondo dello spirito non godono di una buona nomea poiché ne rappresentano anche il tratto più fallimentare. Lo sbandamento che la fratellanza ha avuto nei secoli più recenti è una fase della stessa accettata da Dio, che ora è ben deciso a riprenderne le redini. È il tempo della rinascita di questa fratellanza, che sarà anche sorellanza, poiché le donne ne saranno protagoniste come e in certi casi più degli uomini. Dovete avere, figli miei, una grande fede in Dio, e anche fiducia e forza. Dio è con voi ad ogni passo del grande cammino che state percorrendo. Ogni cosa è sotto il suo controllo, non solo quelle belle ma anche quelle brutte. Ma anche il verificarsi delle cose brutte ha le sue ragioni e talvolta sono ragioni difficili da capire. La progressione spirituale che siete chiamati a compiere significa anche la possibilità di conoscere, sempre di più, le ragioni di Dio e da essa deriva anche la sicurezza – la pace – che si ha quando si è certi che ogni cosa è al posto giusto. E tutto è bene quel che finisce bene. Perché così un giorno finirà la storia umana. >>
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